STORIA MAI RACCONTATA DEL SINDACALISMO RIVOLUZIONARIO...

Come diceva Giovanni Giolitti, il "ministro della malavita" (così fu definito dai suoi avversari) , un titolo di cavaliere non si nega a nessuno.
Come non si nega un titolo di cavaliere, altrettanto si dovrebbe dare un minimo di notorietà a quei personaggi che, per le loro idee, per il loro modo di proporsi e di vivere, per la loro condotta coerente, appassionata e decisa, hanno contribuito a fare la storia del Sindacalismo italiano.
E' vero che di Bruno Buozzi, di Giuseppe Di Vittorio,di Pastore, di Storti, di Carniti, di Lama e di Trentin si parla poco ma è altrettanto vero che dei Sindacalisti nazionali, dei Sindacalisti rivoluzionari, dei Sindacalisti- sindacalisti, precedenti, contemporanei o successivi alla prima metà del secolo scorso, non si dice nulla, sono ignorati, si è fatta tabula rasa, come direbbe il noto filosofo linguista Lotito Claudio, in arte, industriale delle pulizie e Presidente della mia povera Lazio.
Per questo vi indico qualche nome, vi suggerisco qualche personaggio da approfondire, non solo per arricchire le vostre conoscenze ma essenzialmente perchè possiate confrontare le loro vicende, le loro storie, le loro vite, con quelle di quanti occupano, oggi, la scena, la ribalta, più spesso il palcoscenico pseudo sindacale, del liberismo "liberticida" imperante.
Allora, cominciamo, per ordine alfabetico con un primo elenco :
BOMBACCI Nicola, nato a Civitella di Forli nel 1879 e morto a Dongo nel 1945.
Esponente del Socialismo massimalista e rivoluzionario, fu tra i fondatori, nel 1921 a Livorno, con Gramsci e Bordiga, del Partito Comunista Italiano. Amico personale di Lenin, aderi' alla Repubblica Sociale. Fu fucilato con Mussolini, dai comunisti(?) il 28/4/1945. Cadendo sotto i colpi gridò "Viva Mussolini, viva il Socialismo".
CORRIDONI Filippo, nato a Pausula di Macerata nel 1887 e morto in battaglia sul Carso nel 1915.
Operaio di fornace, Sindacalista Rivoluzionario, antesignano del Fascismo, teorizzatore convintissimo della "Socializzazione dei mezzi di produzione e di scambio" che, "avrebbe risolto definitivamente la questione sociale".
DE AMBRIS Alceste, nato a Licciana Nardi di Pontremoli nel 1874 e morto a Brive nel 1934.
Di estrazione borghese, animò il movimento Sindacalista interventista. Partecipò alla impresa fiumana di Gabriele D'Annunzio con il quale formulò la "Carta del Carnaro", costituzione progressista ed avanzatissima contenente, tra l'altro, la proposta del suffragio universale, della negazione di ogni discriminazione e della Socializzazione dell'economia.
Perseguitato dal Fascismo al quale non volle piegarsi, morì in esilio.
GIULIETTI Giuseppe,nato a Rimini nel 1879 e morto a Roma nel 1953.
Di famiglia poverissima di pescatori, si diplomò all'Istituto Nautico di Rimini. Fece vita di imbarco e, da subito sentì l'esigenza di migliorare le condizioni dei marinai e della marineria italiana.
Assunta la direzione 'dispotica' della Federazione dei Lavoratori del Mare, riuscì,tra le persecuzioni più pesanti del capitalismo Armatoriale e Bancario, a creare una flotta di mercantili di proprietà ed a gestione degli stessi equipaggi, "dal comandante al mozzo" attuando una prima forma di Socializzazione di una Azienda.
Sostenne e finanziò Mussolini dal quale si discostò quando il Fascismo cedette ai compromessi col mondo bancario ed armatoriale.
Fu perseguitato dal Fascismo ed in egual misura dall'antifascismo quando, rientrato in Italia e ripreso il controllo della sua Federazione dei Lavoratori del Mare, tentò di ricostituire una flotta Socializzata.
PICELLI Vittorio,nato a Parma nel 1983 e morto a Roma nel 1979.
Umile fattorino postale, si impegnò nella organizzazione di un sindacato di settore. Aderì al Fascio Sansepolcrista ma non al Fascio di regime. Esule in Francia, rientrò in Italia per arruolarsi nella guerra etiopica, ritenendo interesse nazionale la conquista del nostro "posto al sole". Congedato, si stabilì successivamente a Roma, dove svolse ruoli dirigenziali nei Sindacati Fascisti.
SPINELLI Giuseppe, nato a Cremona nel 1908 e morto a Milano nel 1987.
Operaio linotipista in una piccola tipografia cremonese, di intelligenza vivissima ed abilissimo organizzatore, divenne Segretario provinciale della Corporazione fascista degli operai dell'industria. Podestà di Milano, nel gennaio del 1944 divenne Ministro del Lavoro della Repubblica Sociale Italiana. Ferocemente avversato dalle famiglie del salotto buono(?) del capitalismo milanese ed ostacolato dallo stesso Comando Nazista in Italia, volle comunque promulgare il decreto istitutivo della Socializzazione dell'Economia, ritenendolo patrimonio irrinunciabile del mondo del lavoro, fascista o non.
Per sfuggire alla vendetta capital-comunista, si recò in Argentina, dove divenne uno dei principali consiglieri di Peron, fino alla sua cacciata ad opera della CIA e delle Compagnie Finanziarie nord-americane.
STANIS Ruinas,nato ad Usini in Sardegna nel 1899 e morto a Roma nel 1984.
Giornalista e scrittore, organizzatore sindacale, esponente del Sindacalismo Rivoluzionario e della Sinistra Nazionale, si tenne in disparte durante il regime. Aderì alla Repubblica Sociale Italiana ma non al successivo Movimento Sociale. Fu uomo di punta del movimento di opinione che radunò centinaia di giovani ex repubblichini e che fu definito dei "Fascisti rossi".
TARCHI Angelo, nato a Borgo San Lorenzo di Firenze nel1897 e morto a Milano nel 1970.
Di famiglia borghese benestante, fu uno studioso finissimo delle tematiche sociali ed economiche. Avversario del liberal capitalismo, assunse nel 1944 la responsabilità del Ministero della Economia Corporativa.
Con Alessandro Pavolini, Pellegrini Giampietro, Pisenti e Spinelli, formulò, redasse e sottoscrisse il Decreto del Duce del Fascismo che istituì, con forza di legge, la Socializzazione dell'Economia.

Con questi primi nomi c'è da informarsi, c'è da approfondire.
Forza, impegnatevi, studiate,riflettete. Così, se un giorno dovessi interrogarvi, potrò promuovervi tutti, senza debiti e senza crediti.